Il Mondiale delle Azzurre

Continuiamo l’Intervista a Lorenzo Cirri di Ladies Rugby Club. Nella prima parte avevamo parlato del rugby femminile italiano, ma è l’ora di spostare il focus sulla manifestazione sportiva che inizia fra pochi giorni a Dublino.

– Parliamo subito del grande evento imminente: il mondiale di rugby in Irlanda. Come ci arrivano le varie squadre, soprattutto le favorite?

Il livello del gioco si è alzato tantissimo negli ultimi 5 anni, di conseguenza si è alzato anche il livello di preparazione fisica e tecnico/tattica. Tutte le squadre arriveranno molto preparate, ma le favorite d’obbligo sono sicuramente Inghilterra e Nuova Zelanda, che al momento sia fisicamente che tecnicamente sono un gradino sopra le altre. Da non sottovalutare il Canada che ha fatto piuttosto bene in quest’ultimo anno sia nei test di novembre sia nella Super Serie estiva. Subito dietro alla pari Irlanda, che in casa sarà comunque ostica per tutti e Francia.

– L’Italia sarà in un girone difficile con Inghilterra, Stati Uniti e Spagna. Queste due ultime squadre sono state definite “due incognite” da Veronica Schiavon e Silvia Gaudino nelle loro interviste pubblicate dalla federazione italiana rugby. Si sa davvero così poco?

In realtà per chi segue il rugby internazionale queste due squadre non sono proprio così sconosciute. La Spagna ha giocato moltissimo negli ultimi 6 mesi a partire dal campionato europeo (vinto) al doppio play-off di qualificazione mondiale con la Scozia, per arrivare alle partite di avvicinamento al mondiale con Galles, Hong Kong e Inghilterra “A”. E’ certamente una buona squadra, che però dipende moltissimo dalle sue giocatrici “professioniste del 7s”. Ha una buona difesa, ma nelle partite che ho visto mi è sembrata in difficoltà con squadre dalla mischia forte ed organizzata (Galles ed Inghilterra), credo che la chiave della partita sia lì. Lasciar giocare i loro ¾, anche in passato ci ha causato parecchi problemi. Sono convinto che con loro sarà la testa a fare la differenza.
Anche le americane hanno giocato tra novembre scorso e marzo due doppi confronti con Canada e Francia, tutti persi abbastanza nettamente, ma in queste partite in campo non c’erano le giocatrici del 7s (professioniste anche loro). E’ una squadra che fa della fisicità il proprio punto di forza, con loro sicuramente dovre mo tenere il ritmo alto e non sbagliare niente in fase di conquista e possesso. Non sarà una partita facile.

– L’Italia invece non ha fatto incontri di preparazione, che effetto potrebbe avere sulla campagna del mondiale? C’è il rischio le ragazze arrivino, diciamo così, con problemi di rodaggio?

C’è stata un po’ di polemica circa un mesetto fa sulla questione. Il fatto di aver giocato poco è stato rimarcato spesso sia dall’allenatore della nazionale che dal capitano Sara Barattin. Sicuramente sono molteplici le motivazioni che stanno dietro a questa scelta: sia gestionali, come ha detto Cristina Tonna, ovvero relative alla grande difficoltà di occupare tempo ulteriore per le ragazze che sono tutte non professioniste, sia di matrice economica. Sono stati fatti diversi mini raduni nell’ultimo mese, per quello che posso dire il rischio di arrivare un po’ arrugginite alla prima partita con le USA Eagles c’è e se l’obiettivo è veramente quello di rientrare tra le prime 8 squadre del mondiale (e non solo quello di esserci), quella è una partita che dovremmo provare a vincere.

– Nell’ultimo 6 Nazioni Le azzurre non hanno portato a casa vittorie. Si è parlato della mancanza di partite di preparazione, ma anche di un miglioramento da parte di Galles e Scozia. Sono le spiegazioni giuste?

Direi che sono entrambe spiegazioni valide. E’ innegabile che le nostre ragazze siano la squadra tra le Sei che ha lavorato meno assieme in assoluto, come del resto Scozia e Galles hanno investito moltissimo nel rugby femminile. In Scozia BT ha stanziato un milione di sterline per il progetto femminile e gran parte di questi soldi sono stati investiti nella base, oltre che nell’accademia permanente che comprende 15 giocatrici. Tutte le altre federazioni stanno investendo pesantemente (è notizia di questi giorni che la IRFU ha stanziato 1,7 milioni di €), da noi purtroppo le cose vanno molto diversamente.

Come?

E’ stato fermamente ribadito, poco tempo fa anche da Cristina Tonna, che il rugby femminile in Italia non può (almeno al momento) garantire un sostegno economico per nessuno. Questo per essere onesti è un problema che si dibatte molto anche in altre Federazioni. E’ evidente che nell’ultimo biennio la FIR abbia avuto problemi economici e tra le tante cose che sono state tagliate c’è stata molta dell’attività femminile: raduni ridotti all’osso e nessun impegno internazionale al di fuori del Sei Nazioni. Il discorso sul professionismo è piuttosto complicato, anche perché chi dovrebbe veramente muoversi sono i club che faticano a farlo anche per le squadre maschili. In Italia è un po’ la prassi quella di aspettare che la Federazione faccia le cose. Se guardi al maschile il caso Zebre è emblematico, in due anni di privatizzazione non sono riusciti a trovare uno sponsor ed a mettere su un piano marketing decente. Non ho la soluzione al momento, ma mi piacerebbe veder nascere la tanto decantata (fino allo scorso anno e poi sparita dai radar) accademia femminile e che dalla FIR qualcosa in più arrivasse, ad oggi per la Serie A per ogni squadra c’è un rimborso spese solo per la trasferta più lontana. Un po’ poco. Per far partire i progetti ci vogliono i soldi, ma sono i progetti funzionali e funzionanti (che necessitano di un investimento di partenza) che poi portano soldi. Un brutto circolo vizioso.

– Come accennato prima, la FIR ha recentemente pubblicato due video con protagoniste Veronica Shiavon e Silvia Gaudino, entrambe al loro secondo mondiale dopo quello del 2002. 28 le convocate, due esordienti ma anche tanta esperienza. Che gruppo è quello selezionato da Di Giandomenico?

Conosco Andrea Di Giandomenico da molto tempo ed ho tantissima fiducia nella qualità del suo lavoro. Quello che hanno fatto le nostre ragazze negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Se ha fatto delle scelte sono sicuro che siano state fatte con la giusta cognizione di causa. Credo che ci sia un buon mix di giovani atlete e ragazze esperte. Silvia e Veronica hanno sulle spalle molta della storia azzurra degli ultimi anni, credo che la loro presenza in un gruppo come quello che affronta un mondiale sia necessaria. Tra le esordienti sono curioso di veder giocare Sara Tounesi, l’ho vista in campo con il Colorno in campionato ed è una vera forza della natura.

Ringrazio Ladies Rugby Club per l’intervista, davvero informativa, ed invito nuovamente chi non lo conosce a dare un’occhiata al suo nuovo blog.

Nel frattempo vorrei anche segnalare la conferenza stampa della FIR tenutasi ieri prima della partenza del gruppo delle Azzurre per l’Irlanda.

Per altre interviste alle protagoniste, la FIR sta pubblicando sul suo canale youtube ogni giorno dei brevi video che potete trovare online.

Alle donne che tra qualche giorno scenderanno in campo con i colori azzurri un grandissimo in bocca al lupo da Stivale Ovale!

3 commenti su “Il Mondiale delle Azzurre

  1. ginomonza ha detto:

    Mah una schifezza queste donne!?

  2. fracassosandonà ha detto:

    ciao xnebiax, riattivi tu la vecchia pool di onrugby su superbru per il pro14?
    fammi sapere che tra poco si ricomincia…

    • fracassosandonà ha detto:

      Spero stia bene xnebiax, non vedo tue interazioni qui né sui forum…

      ho fatto da supplente e ho aperto una pool su superbru per il pro14:

      nome: FRANGIA RUMOROSA

      code: fastrose

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